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Start for freePreparare un esame universitario può sembrare un’impresa, soprattutto quando il materiale da studiare è molto e il tempo a disposizione poco. In questo scenario, i tuoi appunti possono fare la differenza: sono già selezionati, personalizzati, spesso scritti con parole che rispecchiano il tuo modo di pensare. Il problema? Spesso sono confusi, incompleti, scritti in fretta. Ma con qualche accorgimento, possono diventare il punto di partenza perfetto per affrontare lo studio in modo più efficace e meno dispersivo.
In questo articolo vedremo come trasformare i tuoi appunti in una risorsa strutturata e utile per affrontare un esame universitario, partendo da una semplice revisione fino alla creazione di veri e propri strumenti di studio attivo.
Fase 1 – Rimettere ordine negli appunti: da caos a risorsa utile
Il primo passo, prima ancora di cominciare a studiare, è organizzare gli appunti. Non tutti sono uguali: alcuni sono stati presi in aula in fretta e furia, altri arrivano da sbobine, dispense condivise o slide dei docenti. Il rischio è di avere troppe fonti non collegate tra loro, piene di informazioni ridondanti o, al contrario, lacunose.
Ecco come fare ordine:
- Leggi tutto a freddo. Prima di sottolineare o schematizzare, leggi il materiale senza preoccuparti di memorizzare. Ti servirà a capire quanta strada c’è da fare e quali sono le parti più critiche.
- Scegli un criterio di organizzazione. Puoi riordinare gli argomenti seguendo il programma del corso, il libro di testo o le domande frequenti d’esame. Evita di seguire alla lettera la sequenza delle lezioni se non ti aiuta a visualizzare il quadro generale.
- Unifica le fonti. Se hai appunti su carta, note sul computer, foto sul telefono e sbobine PDF, raccogli tutto in un unico documento o cartella. Una volta accorpati, sarà più semplice integrare o rielaborare i concetti.
- Valuta se trascrivere. Riscrivere gli appunti può essere utile se sono disordinati o poco leggibili, ma non dev’essere un lavoro me
Fase 2 – Attivare la comprensione: sintesi, collegamenti e domande
Ora che i tuoi appunti sono organizzati, è il momento di trasformarli in strumenti attivi per capire davvero quello che studi. Questa è la fase in cui smetti di essere un semplice lettore e inizi a ragionare sul contenuto.
Come?
- Riformula con parole tue. Se un paragrafo degli appunti ti sembra complicato, prova a riscriverlo come se dovessi spiegarlo a voce a un compagno. È un ottimo modo per verificare se l’hai davvero capito.
- Cerca i collegamenti tra i concetti. Spesso i docenti danno per scontate certe connessioni. Starà a te scoprire perché due argomenti si trovano nello stesso capitolo o come un concetto si collega a quello precedente.
- Trasforma i concetti in domande. Ad esempio: Che differenza c’è tra X e Y?, In quali casi avviene questo fenomeno? Queste domande ti torneranno utilissime nella fase di ripasso, anche con strumenti come Dende, che può aiutarti a generare quiz a partire proprio dai tuoi appunti. Se carichi il file, la piattaforma estrae i principali concetti dai tuoi file e ti propone domande mirate che riprendono esattamente ciò che hai studiato:
- Usa gli schemi solo se ti servono. Non c’è un obbligo di “schematizzare tutto”: se per te funziona un elenco ragionato, va benissimo. Ma se hai una mente visiva, un buon diagramma può accendere più lampadine di mille parole.
Questa è una fase in cui capisci quali pezzi del puzzle ti mancano e li rimetti al loro posto. Senza ansia, ma con metodo.
Fase 3 – Passare all’azione: studio attivo, quiz e simulazioni
Capito tutto? Ora viene il bello: allenarsi a ricordare e a rispondere. Questa fase è quella che ti fa arrivare all’esame con la testa lucida e le idee ben fissate.
Ecco alcune tecniche fondamentali:
- Active recall. Chiudi gli appunti, prova a spiegare un argomento a voce oppure scrivilo da zero su un foglio bianco. Un altro modo semplice ma efficace per applicare il richiamo attivo è usare le flashcard: domande su un lato, risposte sull’altro. Ti costringono a pescare le informazioni dalla memoria, a colmare i vuoti, a rafforzare i collegamenti tra concetti. Bastano pochi minuti al giorno per vedere la differenza, soprattutto nei ripassi pre-esame.
- Verifica la preparazione con quiz. Anche se non ti piacciono, sono uno degli strumenti più efficaci. Ti costringono a ragionare sotto pressione, come succede all’esame. Se hai già gli appunti digitali, caricali su Dende e lascia che sia la piattaforma a proporti le domande: risparmierai tempo e potrai concentrarti solo sugli errori da correggere.
- Simula l’esame. Imposta un timer, scegli un numero di domande, ripeti a voce ad alta come se stessi parlando al professore. Ti aiuterà non solo a fissare meglio i concetti, ma anche a gestire lo stress.
- Ripassa a intervalli. L’effetto memoria si consolida nel tempo. Studiare dieci volte in una giornata è molto meno efficace che ripetere ogni due giorni. Anche qui Dende può aiutarti a organizzare le sessioni di studio e quiz in modo distribuito, evitando l’effetto “ripetizione last minute”.
Conclusione
Preparare un esame universitario partendo dai tuoi appunti richiede tempo, ma soprattutto un approccio consapevole e attivo. Non basta leggere o sottolineare: bisogna trasformare il materiale in strumenti che ti aiutino a capire e a ricordare davvero.
L’obiettivo non è studiare di più, ma studiare meglio. Ecco perché strumenti come Dende possono fare la differenza: ti aiutano a passare velocemente dalla semplice lettura alla pratica con quiz personalizzati, facili da usare in ogni momento, anche quando sei fuori casa o hai pochi minuti a disposizione.
Sperimenta, trova il tuo ritmo e ricorda che ogni esame è una tappa, non una maratona senza fine. Con un metodo efficace e qualche buon alleato digitale, puoi affrontare lo studio con meno stress e più risultati.