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Start for freeIl 2025 è l’anno che segna una svolta per chi sogna di entrare a Medicina, Odontoiatria o Veterinaria. Dopo anni di dibattito, il test d’ingresso nazionale – per molti sinonimo di ansia e corsi preparatori a pagamento – viene abolito. Al suo posto, arriva un nuovo sistema: tutti possono iscriversi liberamente, ma l’accesso vero e proprio ai corsi avviene solo dopo un semestre-filtro, basato su esami standardizzati e uguali per tutti.
Non si tratta solo di un cambiamento formale: cambia il modo in cui si entra in Medicina, e di conseguenza anche il modo in cui ci si prepara. Niente più crocette a memoria su logica e cultura generale, ma uno studio che entra da subito nel vivo delle materie caratterizzanti. Serve metodo, organizzazione e capacità di adattarsi: ecco perché abbiamo pensato questa guida che ti accompagna passo dopo passo tra regole, strategie e strumenti utili per affrontare al meglio questa nuova sfida.
Contents
Le novità del test medicina 2025
Con la riforma approvata a marzo 2025, l’accesso ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria non avviene più attraverso un test selettivo iniziale, ma con un semestre aperto a tutti, seguito da una selezione basata su esami standardizzati nazionali.
Ecco come funziona in pratica:
- Dopo l’iscrizione, gli studenti frequentano regolarmente le lezioni del primo semestre.
- Durante il semestre, affrontano esami uniformi a livello nazionale sulle principali materie di base.
- I risultati di questi esami generano una graduatoria nazionale, che definisce chi potrà proseguire nel secondo semestre del corso.
- Chi non rientra nei posti disponibili, può utilizzare i crediti acquisiti per proseguire gli studi in altri corsi dell’area sanitaria.
Questo sistema punta a una selezione più equa, basata su valutazioni oggettive e uguali per tutti, e dà a ogni studente la possibilità di dimostrare il proprio impegno sul campo, non solo su una singola prova.
Materie da studiare: cosa aspettarsi dagli esami del semestre-filtro
Se il vecchio test puntava su logica, biologia, chimica e cultura generale, il semestre-filtro cambia radicalmente focus.
Gli esami del primo semestre si basano sulle materie fondamentali del corso di Medicina, e sono pensati per verificare da subito le competenze scientifiche e la capacità di affrontare un percorso universitario impegnativo.
Secondo le linee guida del MIUR, le principali aree di studio saranno:
- Biologia cellulare e molecolare
- Chimica generale e organica
- Fisica
- Matematica
- Anatomia e fisiologia di base
Gli esami saranno strutturati su scala nazionale, per garantire uniformità e trasparenza. Questo significa che non potrai contare su “domande più facili” in base all’ateneo scelto: la selezione sarà davvero basata sul merito. E proprio per questo, è essenziale avere un piano di studio solido, già prima dell’inizio dei corsi.
Come organizzare un piano di studio efficace (senza impazzire)
Iniziare l’università senza la certezza di essere ammessi può sembrare stressante, ma è anche un’opportunità per dimostrare davvero il tuo valore. La chiave è non improvvisare. Un buon piano di studio deve essere:
Inoltre, organizzare lo studio settimanale è fondamentale. Alterna momenti di teoria con esercitazioni pratiche, magari suddividendo i giorni per materie o per tipologia di attività (es. lunedì: teoria + quiz biologia, martedì: simulazione logica, mercoledì: ripasso errori).
Un consiglio in più? Sfrutta le risorse digitali intelligenti. Strumenti come Dende ti permettono, ad esempio, di caricare direttamente i tuoi materiali di studio (appunti, slide, capitoli di libro) e trasformarli in quiz personalizzati. Questo ti aiuta a testare attivamente le conoscenze mentre studi, evitando la trappola della lettura passiva. E nel tempo che risparmi, puoi concentrarti sulle domande che sbagli più spesso.
Il numero chiuso resta: cosa succede se non si accede al secondo semestre
Nonostante la riforma, il numero chiuso in Medicina non scompare. Cambia il modo in cui viene applicato: l’accesso al secondo semestre sarà infatti determinato non da un test iniziale, ma dai risultati ottenuti durante il primo semestre. Una graduatoria nazionale, basata sui crediti formativi universitari (CFU) acquisiti nelle materie comuni, deciderà chi potrà proseguire nel corso di laurea in Medicina.
E se non si supera il semestre-filtro? In quel caso, gli studenti non verranno penalizzati. I crediti ottenuti nel primo semestre saranno riconosciuti e potranno essere utilizzati per iscriversi ad altri corsi di laurea, anche affini. La riforma prevede infatti l’obbligo di proseguire il percorso universitario in corsi alternativi, evitando così che il lavoro svolto vada perso. Si potrà parlare, insomma, di una “riqualificazione” del primo semestre, che resta valido anche in altri ambiti dell’area biomedica o sanitaria.
Nei prossimi mesi il MIUR dovrà chiarire alcuni aspetti fondamentali: quali saranno i corsi alternativi ammessi? Quali le lauree compatibili per la doppia iscrizione? E soprattutto, come verranno armonizzati i programmi a livello nazionale per garantire coerenza tra i percorsi? La direzione è tracciata, ma restano ancora molti dettagli da definire.
In conclusione, l’abolizione del test di Medicina porta con sé un cambiamento significativo, ma anche un’opportunità in più per gli studenti. Non si tratta più solo di un test d’ingresso, ma di un percorso che premia il merito e offre una vera chance di riscatto anche a chi non accede al secondo semestre. Prepararsi al meglio, con un piano di studio ben organizzato e strumenti intelligenti come Dende, è la mossa vincente per affrontare questi cambiamenti con serenità e sicurezza. Scopri qui come funziona